sabato 25 settembre 2021

Smart Working: perchè non possiamo tornare indietro

Smart working, smart working, smart working ! 
E' l'argomento di cui più si dibatte da quando è iniziata, ahinoi, la pandemia. 
Schiere di favorevoli e contrari che discutono sui social di questa nuova modalità di lavoro venuta alla ribalta nel marzo 2020 e che è diventata la modalità di lavoro ordinario. 

Ma perchè c'è una forte avversione verso il lavoro da remoto ? Perchè, in tutti i modi, si dà addosso ai dipendenti della PA appellandoli come fannulloni, scansafatiche, ruba stipendio e frotte di persone esortano il ministro Brunetta a far tornare i dipendenti in ufficio ? 
I motivi sono tanti e tutti estremamente banali e semplici: 
  1. L'utenza della PA ignora, ovviamente, come sono organizzati gli uffici e i sistemi e le procedure in uso;
  2. L'utenza utilizza la tecnologia (smartphone, computer, tablet) non per interfecciarsi con la PA ma per scattarsi fantastici selfie e cercare porno in rete dimenticando che ci sono strumenti come la PEC, lo SPID e PagoPA che hanno permesso, all'utenza, di non fare più file alla posta per spedire documenti o pagare bollettini e che l'accesso alla PA è garantito da uno strumento semplice e univoco;
  3. La campagna denigratoria tout court di una certa informazione (basta accendere Rete4 dove ci sono personaggi di cui nessuno ricorda l'attività lavorativa, se non quella parlamentare, che blaterano sciocchezze a ripetizione o altri personaggi il cui unico lavoro è stato quello di campare alle spalle di qualche editore, foraggiato dallo stato, che gli ha permesso di andare in tv, sui giornali o nelle librerie a diffondere sciocchezza su qualsiasi argomento;
  4. Le lobbies dei bar e delle tavole calde che gravitano attorno agli uffici. Sembrerà una banalità, ma questi signori hanno un grosso peso a livello politico e qualche politicante bipolare, che in parlamento fa una cosa e in piazza un'altra, fomenta l'odio sociale tra categorie. 
    Ma se pensiamo di reggere l'economia di un Paese su un caffè al bar o sul pranzo pagato con i buoni pasto....beh, spero vivamente che il sistema Italia fallisca al più presto;
  5. Ultimo, ma non per importanza, l'odio viscerale del ministro Brunetta che ad ogni esternazione non fa altro che galvanizzare le truppe del NO SMART WORKING. 
    Ma il ministro Brunetta, così facendo, dimentica, suo malgrado, la battaglia che condusse, sempre da ministro della Funzione Pubblica, già nel 2001 quando si battè per la modernizzazione del Paese. E ora vuole che si ritorni agli anni '70? All'epoca del ragionier Fantozzi ? Si, perchè Brunetta, con ogni suo proclama, restituisce al popolo italiano  una immagine del dipendente pubblico del tutto simile a quella raccontata da Paolo Villaggio nei suoi libri e nei suoi film. 
    Ma il dipendente pubblico non è quello di 50 anni fa e gli strumenti a disposizione non sono quelli di 50 anni fa
Piuttosto che fare campagne denigratorie a tutti i livelli, sarebbe corretto analizzare i numeri e capire se lo smart working, anzi lavoro da remoto, ha realmente funzionato oppure è stato un flop. 
Come fare ? 
Basterebbe fare i conti della serva ! 

Quanto ho speso per la gestione degli uffici pubblici ? 
Quanto ho risparmiato con lo smart working ? 
Quanto ho prodotto con lo smart working ? 

Per fare una analisi seria della questione, il ministro della funzione pubblica dovrebbe convocare i presidenti dei grandi enti di stato, i responsabili delle strutture amministrative locali e numeri alla mano valutare la situazione. 
Non si può prestare orecchio alla piazza ! La piazza è forcaiola per definizione e lo è tanto verso chi sta in piazza tanto verso chi è nel palazzo. Dipende dal momento e dalla convenienza di ognuno ! 
Quindi prima di dire: TUTTI IN UFFICIO, che sembra più il titolo di un film, sarebbe il caso di analizzare con attenzione la situazione e dopo decidere il da farsi. 
Bene fece, per esempio, il ministro Dadone che con i P.O.L.A. (Piani Operativi Lavoro Agile) demandava il ritorno in ufficio ai vari dirigenti, gli unici a conoscere realmente l'entità e le modalità di svolgimento del lavoro, gli unici ad avere contezza del grado di informatizzazione di ogni ufficio e delle procedure in essere per l'espletamento del lavoro. 
Il compito di un ministro non è fare il capoufficio col frustino in mano ma è quello di dare le direttive  affinchè gli uffici funzionino e lavorino tutti allo stesso modo. 
Alcuni necessitano veramente della presenza, basti pensare ai tribunali, ai comuni, a tutti quegli enti dove il grado di informatizzazione e di uso della tecnologia è rimasto agli anni '90 ma altri non manifestano le stesse esigenze e necessità. 

Ma poi, la cosa più stridente è la coesistenza, nello stesso governo, di un ministro per l'innovazione tecnologica che vuole modernizzare e informatizzare il Paese e portarlo nel 2050, con un ministro che vuole riportare l'Italia agli anni '70.

Lo smart working, in molte realtà lavorative, ha rappresentato la svolta non solo per il miglioramento del lavoro, della produttività  e dell'efficienza di ognuno, ma anche in termini di risparmio economico. 
Si, perchè la Pubblica Amministrazione deve essere ispirata ai principi di efficienza ed economicità e per fortuna gli strumenti per verificare l'efficienza, la produttività e il controllo ci sono.....basterebbe saperli usare ! 






mercoledì 5 marzo 2014

LA GRANDE BELLEZZA: perchè è un capolavoro

Chi ha avuto modo di guardare in tv il film premio Oscar LA GRANDE BELLEZZA, alla fine dello stesso sarà rimasto stranito, chiedendosi quale sia il senso del film.
Non nascondo che dopo la prima visione anche io ho provato una sensazione di smarrimento e mi sono chiesto quale fosse il messaggio che Paolo Sorrentino ha voluto celare nelle scene del suo lavoro. Per comprendere il film è necessario guardarlo almeno due, tre volte. Solo dopo più visioni, infatti, il messaggio diventa chiaro.
E allora….quale è il messaggio che Sorrentino vuole darci con LA GRANDE BELLEZZA ?
Partiamo da alcuni punti che cercherò poi di spiegare:

  • Kalos kaghatos e cioè il bello e il buono;
  • La bellezza salverà il mondo che è un saggio del filosofo bulgaro Cvetan Todorov;
  • L’importanza delle radici;

Il film si apre con una scena che mostra la “depravazione” e la decadenza di Roma e della sua “gente”. A questo ritratto, se vogliamo anche impietoso fa da contraltare la bellezza di Roma, dei suoi monumenti, delle sue chiese, delle sue opere d’arte. La “visita virtuale” che Sorrentino ci fa compiere nel più bel museo a cielo aperto del mondo, serve a tratteggiare quel bello e buono, kalos kaghatos appunto, che sono racchiusi nell’arte e nella sua perfezione.
Quindi la bellezza di Roma e l’omaggio, che dura per tutto il film, che Sorrentino fa serve a mostrare quel mondo ideale e perfetto a cui l’uomo aspira e nel quale i vizi, le depravazioni dell’animo umano non sono presenti. L’arte è bellezza assoluta ed è buona perché con la sua bellezza lenisce i mali del mondo.
Passiamo al secondo punto, la bellezza salverà il mondo.
Il saggio del filosofo bulgaro, il cui titolo è ripreso nelle pagine de L’idiota di Dostoevskij, allude al solo senso del vivere, a quella bellezza  che ogni uomo conosce nel profondo di sè, che è la sola cosa immortale di un'esistenza mutevolissima e deteriore. La bellezza è la sola cosa vera in un mondo fatuo, vano, vuoto. Infatti una delle battute pronunciate da Jep nel film è: Le vedi queste persone? Questa fauna? Questa è la mia vita. E non è niente, frase che sottolinea la vacuità del mondo che cambia attorno a se  e che lo circonda in contrapposizione con l’eternità della bellezza.
Altro momento importante del film è quella in cui compare la Santa, la suora missionaria in visita a Roma. Personaggio dotato di grande spiritualità, illumina Jep sull’importanza delle radici, essenziali per la riscoperta di sé stessi e per non dimenticare mai le proprie origini. La frase della mistica è comunque da leggere tra le righe in quanto dopo che il protagonista afferma di non aver trovato la grande bellezza, la suora afferma di mangiare radici perché sono importanti. In queste parole è racchiuso l’invito a Jep a riscoprire le sue di radici, radici di uomo e radici di letterato. Lo invita quindi a riprendere l’attività di scrittore.
Ancora più marcate delle parole della Santa è l’immagine che si apre davanti agli occhi dei due personaggi ovvero il volo dei fenicotteri rosa, uccelli dei quali si invoca la saggezza prima di compiere viaggi sia fisici che psichici affinchè possano guidare nel lungo percorso. Inoltre il fenicottero, come la Fenice capace di risorgere dalle sue ceneri, è una sorta di totem da invocare per superare i fallimenti della vita. Nel caso di Jep quindi il suo fallimento è rappresentato dal non aver trovato la grande bellezza.
Ma il vero senso del film lo si coglie osservando e analizzando attentamente tre personaggi chiave della pellicola, che non sono semplici figure di contorno bensì sono le pietre miliari del percorso di Jep nella scoperta anzi riscoperta della grande bellezza.
Mi riferisco ad Alfredo, Ramona e la suora detta la Santa.
Alfredo è il marito di Elisa, il primo amore, forse l’unico vero amore di Jep, la donna che gli ha fatto conoscere e vivere la bellezza, la grande bellezza dell’amore. L’incontro tra i due, è il preludio al cammino interiore che Jep compie verso la riscoperta della grande bellezza. Evocative sono le immagini in cui vediamo il protagonista in acqua, con lo sguardo fisso verso la sua Elisa ed evocativa è la scena finale in cui Jep, di fronte al relitto della Concordia, rivive la notte d’amore puro vissuta con Elisa, la notte in cui lei, mostrandosi seminuda, gli fa scoprire la grande bellezza che non è la fisicità dell’amore quanto la spiritualità pura e assoluta di questo sentimento.
Ramona invece, con la sua prorompente bellezza, la sua fisicità, la sua volgarità incarna Roma e il suo mondo vizioso e depravato che lentamente muore come alla fine muore la donna. La morte di Ramona segna la fine della vita dissoluta di Jep e preannuncia l’ultima fase del suo cammino interiore verso la riscoperta della grande bellezza.
Ultima è la figura della Santa, che con le sue rughe, il suo sdentata e sofferente nel corpo rappresenta, fisicamente, le difficoltà e il dolore che ognuno prova nel riscoprire se stesso. La scena in cui la vediamo impegnata nell’ascesa della scala di San Giovanni simboleggia il cammino di purificazione che Jep verà compiuto quando sulla scogliera del Giglio, di fronte al relitto della Concordia, riscoprirà se stesso e la nuova voglia di tornare a scrivere.
La chiusura del film di fronte al relitto della nave da crociera, anche essa vittima dell’errore umano, e paragonata alla vita piena di errori di Jep, vuole paradossalmente essere augurale in quanto la nave, paragonata più volte all’Italia, possa allo stesso modo risorgere come nel film rinasce il protagonista.


Ecco perché il film è un capolavoro perché attraverso immagini stupende e ambientazioni rarefatte, ci fa capire che si può sempre ricominciare e che LA GRANDE BELLEZZA, intesa come amore e gioia della vita, sono le uniche cose da ricercare. 

sabato 22 febbraio 2014

#Renzifuffa2014

Chi ha visto TotòTruffa '62 avrà sicuramente capito che il titolo di questo post è una parafrasi di un bellissimo film del Principe della Risata. 
Perchè ho parafrasato Totò ? Perchè il Principe della Risata si vendeva fontana di Trevi, Renzi vende fuffa e a pagare siamo sempre i soliti. 

Chi scrive era una persona estremamente entusiasta di Renzi, della sua politica e del suo modo di fare politica. Nel 2012 ho tanto sperato avesse potuto vincere le primarie del PD ma le cose andarono diversamente. Non solo per il partito stesso ma anche per l'Italia. Una vittoria di Renzi alla primarie che lo videro contrapposto a Bersani, avrebbero consentito al PD di vincere le politiche 2013 in maniera chiara e cristallina. E una vittoria di tale fatta avrebbe impedito la nascita del Governo delle Larghe Intese (ma io lo chiamo Governo del Presidente) ma soprattutto ci avrebbe risparmiato da un ulteriore anno di strazi e sofferenze economiche, 
     Ma Renzi è un duro a morire. Ci ha riprovato con le primarie 2013 e ha vinto. Ma vincere le primarie e non governare è un pò una vittoria di Pirro, una vittoria mutilata. E allora, all'indomani del plebiscito che lo ha incoronato segretario del PD è partita quella che mi piace chiamare OPERAZIONE PALAZZO CHIGI, ossia tutta quelle serie di manovre che lo hanno portato ad assumere la carica di Primo Ministro. 
     E dopo tutta una serie di strategie di cui la più brillante, a detta di molti, è stato ricevere Berlusconi presso la segreteria del PD e gettare con lo storico rivale le basi per le tanto invocate riforme di cui in Itala si dibatte da anni. 
Lasciamo da parte tutte le considerazioni possibili su quell'incontro e concentriamo l'attenzione sulle ultime due settimane, quelle che hanno portato Matteo Renzi a sfiduciare il governo a guida Enrico Letta e a sostituirlo a palazzo Chigi. 
Tutto ha avuto inizio con la famosa intervista del neopremier a Le Invasioni Barbariche in cui dichiarò di non voler fare il Premier e in cui pronunciò la famosa frase "Enrico stai sereno", come a voler rassicurare il primo ministro in carica. 
Invece il povero Enrico Letta aveva poco da stare sereno. In una direzione del PD, tenutasi il 14 febbraio, e che Pippo Civati ha definito come qualcosa a metà strada tra la Prima Repubblica e Shining, la maggioranza del partito ha deciso di sfiduciare Letta, farlo salire al Quirinale e dimettersi e lanciare Renzi verso la Presidenza. 

La cronaca degli ultimi giorni non è importante, è importante soffermarsi sulle linee programmatiche accennate da Renzi nei giorni scorsi:  Matteo ha parlato di tagliare l'Irap (l'odiosa imposta sulle attività produttive) e tagliare l'Irpef. Sono due interventi che sarebbero un vero toccasana sia per i datori di lavoro che per i lavoratori dipendenti. Ma sono due operazioni costose che pare abbiano stimato sui 7 miliardi di euro. 

Domanda: se non si è stati capaci di trovare 2,5 miliardi di euro per abolire l'IMU sulla prima casa, dove penserà di trovare Renzi tutti i soldi per tagliare Irap e Irpef ? 

Risposta: ci sarà una tassazione spropositata sulle rendite finanziarie e sugli immobili. Per quanti ancora non lo sanno è in dirittura di arrivo alle camere l'approvazione del decreto legge che prevede la revisione degli estimi catastali. Essendo questi rimasti ai valori di circa 25 anni fa, ci ritroveremo tutti di colpo a vedere aumentato il valore dei nostri immobili e quindi pagheremo ancora di più IMU. Senza ovviamente tener conto delle altre tasse già gravanti sulle abitazioni.

Altra domanda: Renzi vuole superare il bicameralismo perfetto e abolire il senato trasformandolo in una camera delle autonomie. Come può fare ? E soprattutto quando lo può fare ? 

Risposta: non certo in questa legislatura. Non può "chiudere" di colpo il Senato e far finta che gli eletti in carica non sia mai stati eletti. Ciò significa che ci terremo la camera alta, e tutto il carrozzone di costi e di sprechi, fino alla fine della legislatura.  

Renzi non ha nemmeno parlato di tagliare immediatamente la spesa che riguarda i rimborsi elettorali. Ciò significa che i vari partiti si beccheranno svariati milioni di euro che, come al solito, usciranno dalle nostre tasche. 

Ultima riflessione: al ministero dell'economia abbiamo un ministro "tassarolo".
Prepariamoci ad un ulteriore periodo di lacrime e sangue. 
Renzi dice che è #lavoltabuona. Io dico che è #lavoltabuona per andare definitivamente a picco. 
Per le ragioni che ho raccontato in maniera molto sintetica, dico che quello che Renzi fa solo fuffa. E' solo chiacchiere e distintivo !  #staisereno ? io dico che c'è da preoccuparsi.....e parecchio pure. Renzi si gioca la faccia.......noi ci siamo giocati il fondoschiena. 








domenica 1 dicembre 2013

E noi come stupidi pensiamo a Berlusconi !

Alla fine, dopo quasi 20 anni, Berlusconi ha lasciato la politica. Anzi, è stato costretto a lasciarla. 
Corre d'obbligo qualche riflessione. 
Nelle ultime vicende berlusconiane, oltre che al declino della sua politica e del suo modo di farla, ci vedo soprattutto la fine di un uomo. A me è sembrato evidente e palese che l'ex premier non ha più lo smalto, la forza per reagire a quanto gli è stato inflitto e a quanto gli stanno infliggendo. Basti pensare alla sgangherata difesa nel processo per frode fiscale. Sono stati fatti degli errori di strategia madornali. Ma tanto è ! 
Certo però che se fosse vero che la legge Severino ha tratti di incostituzionalità e che è stata applicata in modo retroattivo, ci sarebbe da porsi delle domande. 
Ma questo è argomento da giuristi. 
Vorrei precisare alcune cose: chi ha parlato di colpo di stato credo disconosca il significato di questa espressione. Giusto per inciso, si definisce colpo di stato un'azione violenta, o comunque illegale, tesa a sostituire un governo con un altro. 
Chi ha pazienza, e soprattutto voglia, rilegga la scena politica italiana degli ultimi mesi e poi valuti se il 27 novembre si è consumato o meno un colpo di stato. Per la storia e per la giustizia italiana non ha mai nemmeno avuto luogo il golpe Borghese del dicembre del 1970.
Non voglio entrare nel merito della questione e nè tantomeno valutare l'operato politico di Berlusconi. I fatti parlano da sè e ognuno valuta secondo la propria cultura e il proprio metodo di giudizio. 
Di sicuro l'enfasi creata attorno alla questione (del resto il personaggio è ingombrante per non suscitare così tanto clamore) ha fatto di Berlusconi un martire. Santoro poi, essendo uno zuccone vuoto, lo ha elevato agli onori degli altari e da martire che era a Berlusconi l'ha fatto santo. A Santoro evidentemente non è bastata la lezione berlusconiana della precedente campagna elettorale. 
Ora la Sinistra italiana, ammesso che ne esista ancora una, non ha più capri espiatori, non ha più scusanti e non può più nascondersi dietro la figura dell'ex premier anche perchè una parte del vecchio PdL ora governa col PD e la nuova branca, quella che fa appunto capo a Berlusconi, è passata all'opposizione. 
La fine politica di Berlusconi è stata una fine indegna, una fine molto simile a tanti altri leader carismatici del passato più o meno recente. 
Se si volesse fare un parallelismo, la figura che più si avvicina, per le modalità, all'epilogo politico berlusconiano, la memoria non può far altro che andare verso Mussolini. 
Come Mussolini, Berlusconi è rimasto solo con accanto solo una donna che lo ama e con un partito a pezzi. Come Mussolini, Berlusconi ha avuto il suo 25 luglio sia politico che giudiziario e in sede politica sono venuti fuori coloro che l'ex premier definisce i traditori. 
Francesca Pascale come Claretta e Angelino Alfano, figlio politico di Berlusconi, come Gaelazzo Ciano. 
E credo che sia Berlusconi che Alfano non avranno un gran futuro politico: il primo per via della non più verde età; il secondo perchè non ha la stoffa e il carisma del leader. 

A me quello che più ha colpito di tutta questa vicenda non è stato il voto sulla decadenza di Berlusconi, sul processo celebrato e conclusosi in Cassazione lo scorso luglio, non è stata la conferenza stampa dell'ex premier in cui questi ha sbandierato nuove carte che dovrebbero scagionarlo. 
Ciò che più mi ha colpito è stato il totale disinteresse del Paese verso un momento finanziario delicato. Mentre tutti ci siamo attardati a parlare di Berlusconi, della manifestazione dei suoi supporters, del voto in Senato, ci siamo dimenticati che alla Camera dei Deputati è stata votata la Legge di Stabilità che non sarà propriamente rose e fiori. Anzi ! Ci siamo dimenticati delle difficoltà che ci troveremo ad affrontare nei prossimi mesi e ci siamo focalizzati sull'ex premier come se la sua decadenza risolvesse una volta per tutti i mali della nostra povera e bistrattata Italia. 
Il peggio deve ancora venire e con questo governo e questi uomini non andremo molto lontano. 
Il Paese ha bisogno di una nuova linfa vitale, di una forte spinta propulsiva che nè il centrodestra nè l'attuale PD sono in grado di dare. 
Cerchiamo di pensare a cose più serie e alle urgenze. Di Berlusconi, dei suoi processi (giusti o sbagliati che siano) ne abbiamo fin sopra i capelli. 
Intanto hanno reintrodotto l'IMU sulla prima casa.....e io pago !

martedì 2 aprile 2013

Napolitano, i 10 saggi e il grande imbroglio

          Sabato ci si aspettava che il presidente Napolitano, dopo il lungo, inconcludente e fallimentare giro di consultazioni fatte dal premier incaricato Bersani, trovasse il bandolo della matassa e desse un governo alla nazione. Invece Napolitano ha tirato fuori una soluzione che nessuno si aspettava: la nomina di due gruppi composti da figure con spiccata esperienza istituzionale ed economica, una sorta di commissione di grandi saggi con il compito di sintetizzare le posizioni espresse dai partiti nel corso delle consultazioni e di tracciare le linee guida sulle quali dovrà muoversi il prossimo governo.

martedì 26 marzo 2013

B & B premiato governo Bersani - Berlusconi:illusione o solida realtà ?

          E' passato un mese esatto dalle elezioni politiche e ancora non abbiamo un governo. 
Venerdì 22 Bersani ha ricevuto un incarico esplorativo da parte di re Giorgio I per formare il nuovo governo. Il compito è arduo, la missione quasi impossibile da portare a compimento. 
Il capo dello stato ha lasciato trapelare il suo desiderio di arrivare presto alla formazione di un nuovo esecutivo e di coagulare, nel minor tempo possibile, le forze politiche disponibili a sostenere il governo Bersani. 
E qui iniziano subito i problemi. 

lunedì 4 marzo 2013

Il governo che verrà

          Le elezioni politiche del 24-25 febbraio scorsi hanno dato un risultato forse inatteso: inatteso per per l'exploit del Movimento5Stelle, inatteso per la clamorosa debacle del PD e inatteso per l'impressionante recupero del PdL. Per chi volesse leggere la mia analisi del voto, rimando a questo link.
Ma ora che le bocce sono ferme è il momento di iniziare a ragionare sulla fattibilità o meno del  prossimo governo. 
Il risultato del M5S al Senato spariglia un pò le carte così come il pessimo risultato della Lista Monti sulla quale Bersani sperava di poter contare. 
Insomma, se alla Camera il PD ha i numeri per ottenere la fiducia e quindi governare, al Senato la situazione è completamente compromessa visto che la fatidica soglia 158 è ben lontana dall'essere raggiunta. E allora come sbrogliare la matassa ?

martedì 26 febbraio 2013

Issa, isso e o' malamente ovvero Centro- sinistra, Centro-destra e il Movimento 5 Stelle e il prossimo governo

          E alla fine dalle urne è uscito il risultato che tutti un pò ci aspettavamo. Nessuno però era in grado di quantificare il risultato. Uno choc, un vero e autentico choc per tutti: per il centrodestra, che non si aspettava questa resurrezione e per il centrosinistra che non pensava di fare una vittoria di Pirro
Perchè il titolo ESSA, ISSO e O' MALAMENTE ? Nella tradizione della sceneggiata napoletana con Issa si indica la protagonista femminile, l'eroina; con Isso il protagonista maschile, l'eroe mentre O'MALAMENTE è l'antagonista.
La coalizione di centro-sinistra (essa) doveva essere l'eroina della sceneggiata, la figura positiva, quella destinata a prevalere. La coalizione di centro-destra (isso) è l'eroe positivo. Si, positivo ! Il centro-destra era dato per spacciato, stava al 10-12 % e invece ha quasi rischiato di vincere. Il Movimento 5 Stelle, l'antagonista è O' Malamente, colui che contende la bella eroina a isso.  

martedì 19 febbraio 2013

Elezioni 2013

Ormai ci siamo, è questione di pochi giorni e andremo al voto. 
Da quando ho iniziato a interessarmi di politica, queste elezioni sono quelle più strane, più incerte, quelle che rispetto agli ultimi venti anni, danno anche un maggior senso di smarrimento all'elettorato. 
Andando a ritroso nel tempo e partendo e osservando le consultazioni politiche del 2001, del 2006 e del 2008, era chiaro quale potesse essere il risultato delle urne. Quest'anno, invece è qualcosa di indecifrabile, di intellegibile. 
Io sono arrivato ad una conclusione, ad uno splendido ossimoro: il 26 febbraio avremo la certezza dello stato di incertezza della politica italiana.

mercoledì 13 febbraio 2013

Notizie dalla Grecia

Riprendo dal blog di un mio contatto di Twitter, l'Abate Faria (@paolotjti) una serie di articoli pubblicati dallo stesso sul suo blog IL CONTAGIO (che è possibile trovare anche nel mio blogroll) riguardanti la tragica situazione che sta vivendo il popolo greco. 

Conosciamo tutti la drammatica situazione in cui la popolazione greca sta vivendo, gli sforzi sovrumani che sta sostenendo in nome dell'austerity imposta dalla Troika (FMI - BCE - UE) fomentata questa dalla Germania. 

Ma non solo il popolo greco è sfinito, ma tutto ciò che sta subendo passa anche sotto il più assordante silenzio, come nella migliore tradizione della peggiore dittatura. 

Informare e diffondere la notizia è importante. 
Vi lascio una serie di link da cui poter apprendere la triste condizione in cui versa una intera nazione e il suo popolo 

δύναμη Ελλάδα !
(forza Grecia !)