Alla fine, dopo quasi 20 anni, Berlusconi ha lasciato la politica. Anzi, è stato costretto a lasciarla.
Corre d'obbligo qualche riflessione.
Nelle ultime vicende berlusconiane, oltre che al declino della sua politica e del suo modo di farla, ci vedo soprattutto la fine di un uomo. A me è sembrato evidente e palese che l'ex premier non ha più lo smalto, la forza per reagire a quanto gli è stato inflitto e a quanto gli stanno infliggendo. Basti pensare alla sgangherata difesa nel processo per frode fiscale. Sono stati fatti degli errori di strategia madornali. Ma tanto è !
Certo però che se fosse vero che la legge Severino ha tratti di incostituzionalità e che è stata applicata in modo retroattivo, ci sarebbe da porsi delle domande.
Ma questo è argomento da giuristi.
Vorrei precisare alcune cose: chi ha parlato di colpo di stato credo disconosca il significato di questa espressione. Giusto per inciso, si definisce colpo di stato un'azione violenta, o comunque illegale, tesa a sostituire un governo con un altro.
Chi ha pazienza, e soprattutto voglia, rilegga la scena politica italiana degli ultimi mesi e poi valuti se il 27 novembre si è consumato o meno un colpo di stato. Per la storia e per la giustizia italiana non ha mai nemmeno avuto luogo il golpe Borghese del dicembre del 1970.
Non voglio entrare nel merito della questione e nè tantomeno valutare l'operato politico di Berlusconi. I fatti parlano da sè e ognuno valuta secondo la propria cultura e il proprio metodo di giudizio.
Di sicuro l'enfasi creata attorno alla questione (del resto il personaggio è ingombrante per non suscitare così tanto clamore) ha fatto di Berlusconi un martire. Santoro poi, essendo uno zuccone vuoto, lo ha elevato agli onori degli altari e da martire che era a Berlusconi l'ha fatto santo. A Santoro evidentemente non è bastata la lezione berlusconiana della precedente campagna elettorale.
Ora la Sinistra italiana, ammesso che ne esista ancora una, non ha più capri espiatori, non ha più scusanti e non può più nascondersi dietro la figura dell'ex premier anche perchè una parte del vecchio PdL ora governa col PD e la nuova branca, quella che fa appunto capo a Berlusconi, è passata all'opposizione.
La fine politica di Berlusconi è stata una fine indegna, una fine molto simile a tanti altri leader carismatici del passato più o meno recente.
Se si volesse fare un parallelismo, la figura che più si avvicina, per le modalità, all'epilogo politico berlusconiano, la memoria non può far altro che andare verso Mussolini.
Come Mussolini, Berlusconi è rimasto solo con accanto solo una donna che lo ama e con un partito a pezzi. Come Mussolini, Berlusconi ha avuto il suo 25 luglio sia politico che giudiziario e in sede politica sono venuti fuori coloro che l'ex premier definisce i traditori.
Francesca Pascale come Claretta e Angelino Alfano, figlio politico di Berlusconi, come Gaelazzo Ciano.
E credo che sia Berlusconi che Alfano non avranno un gran futuro politico: il primo per via della non più verde età; il secondo perchè non ha la stoffa e il carisma del leader.
A me quello che più ha colpito di tutta questa vicenda non è stato il voto sulla decadenza di Berlusconi, sul processo celebrato e conclusosi in Cassazione lo scorso luglio, non è stata la conferenza stampa dell'ex premier in cui questi ha sbandierato nuove carte che dovrebbero scagionarlo.
Ciò che più mi ha colpito è stato il totale disinteresse del Paese verso un momento finanziario delicato. Mentre tutti ci siamo attardati a parlare di Berlusconi, della manifestazione dei suoi supporters, del voto in Senato, ci siamo dimenticati che alla Camera dei Deputati è stata votata la Legge di Stabilità che non sarà propriamente rose e fiori. Anzi ! Ci siamo dimenticati delle difficoltà che ci troveremo ad affrontare nei prossimi mesi e ci siamo focalizzati sull'ex premier come se la sua decadenza risolvesse una volta per tutti i mali della nostra povera e bistrattata Italia.
Il peggio deve ancora venire e con questo governo e questi uomini non andremo molto lontano.
Il Paese ha bisogno di una nuova linfa vitale, di una forte spinta propulsiva che nè il centrodestra nè l'attuale PD sono in grado di dare.
Cerchiamo di pensare a cose più serie e alle urgenze. Di Berlusconi, dei suoi processi (giusti o sbagliati che siano) ne abbiamo fin sopra i capelli.
Intanto hanno reintrodotto l'IMU sulla prima casa.....e io pago !
Ma questo è argomento da giuristi.
Vorrei precisare alcune cose: chi ha parlato di colpo di stato credo disconosca il significato di questa espressione. Giusto per inciso, si definisce colpo di stato un'azione violenta, o comunque illegale, tesa a sostituire un governo con un altro.
Chi ha pazienza, e soprattutto voglia, rilegga la scena politica italiana degli ultimi mesi e poi valuti se il 27 novembre si è consumato o meno un colpo di stato. Per la storia e per la giustizia italiana non ha mai nemmeno avuto luogo il golpe Borghese del dicembre del 1970.
Non voglio entrare nel merito della questione e nè tantomeno valutare l'operato politico di Berlusconi. I fatti parlano da sè e ognuno valuta secondo la propria cultura e il proprio metodo di giudizio.
Di sicuro l'enfasi creata attorno alla questione (del resto il personaggio è ingombrante per non suscitare così tanto clamore) ha fatto di Berlusconi un martire. Santoro poi, essendo uno zuccone vuoto, lo ha elevato agli onori degli altari e da martire che era a Berlusconi l'ha fatto santo. A Santoro evidentemente non è bastata la lezione berlusconiana della precedente campagna elettorale.
Ora la Sinistra italiana, ammesso che ne esista ancora una, non ha più capri espiatori, non ha più scusanti e non può più nascondersi dietro la figura dell'ex premier anche perchè una parte del vecchio PdL ora governa col PD e la nuova branca, quella che fa appunto capo a Berlusconi, è passata all'opposizione.
La fine politica di Berlusconi è stata una fine indegna, una fine molto simile a tanti altri leader carismatici del passato più o meno recente.
Se si volesse fare un parallelismo, la figura che più si avvicina, per le modalità, all'epilogo politico berlusconiano, la memoria non può far altro che andare verso Mussolini.
Come Mussolini, Berlusconi è rimasto solo con accanto solo una donna che lo ama e con un partito a pezzi. Come Mussolini, Berlusconi ha avuto il suo 25 luglio sia politico che giudiziario e in sede politica sono venuti fuori coloro che l'ex premier definisce i traditori.
Francesca Pascale come Claretta e Angelino Alfano, figlio politico di Berlusconi, come Gaelazzo Ciano.
E credo che sia Berlusconi che Alfano non avranno un gran futuro politico: il primo per via della non più verde età; il secondo perchè non ha la stoffa e il carisma del leader.
A me quello che più ha colpito di tutta questa vicenda non è stato il voto sulla decadenza di Berlusconi, sul processo celebrato e conclusosi in Cassazione lo scorso luglio, non è stata la conferenza stampa dell'ex premier in cui questi ha sbandierato nuove carte che dovrebbero scagionarlo.
Ciò che più mi ha colpito è stato il totale disinteresse del Paese verso un momento finanziario delicato. Mentre tutti ci siamo attardati a parlare di Berlusconi, della manifestazione dei suoi supporters, del voto in Senato, ci siamo dimenticati che alla Camera dei Deputati è stata votata la Legge di Stabilità che non sarà propriamente rose e fiori. Anzi ! Ci siamo dimenticati delle difficoltà che ci troveremo ad affrontare nei prossimi mesi e ci siamo focalizzati sull'ex premier come se la sua decadenza risolvesse una volta per tutti i mali della nostra povera e bistrattata Italia.
Il peggio deve ancora venire e con questo governo e questi uomini non andremo molto lontano.
Il Paese ha bisogno di una nuova linfa vitale, di una forte spinta propulsiva che nè il centrodestra nè l'attuale PD sono in grado di dare.
Cerchiamo di pensare a cose più serie e alle urgenze. Di Berlusconi, dei suoi processi (giusti o sbagliati che siano) ne abbiamo fin sopra i capelli.
Intanto hanno reintrodotto l'IMU sulla prima casa.....e io pago !
Nessun commento:
Posta un commento