mercoledì 6 febbraio 2013

Bersani - Monti: ovvero la grande truffa ai danni degli elettori del PD

Quella che all'inizio sembrava una sorta di riunione segreta, un incontro tra cospiratori in cui gettare le basi del grande inganno alla fine si è concretizzata nell'inganno. Mi riferisco alla riunione avuta tra Bersani e Monti a metà gennaio di cui ho parlato in un precedente post
          Che è successo da quindici giorni a questa parte ? E' successo di tutto e di più. Dalla impressionante rimonta del Cavaliere, alla bomba Monte dei Paschi di Siena passando per la proposta choc di Berlusconi che ha promesso non solo di abolire l'IMU ma anche di restituire i soldi versati nel 2012 per la prima casa. 
Insomma, un bel potpurri per tutti i gusti e tutte le tasche.
Ma la cosa peggiore che poteva succedere è successa proprio negli ultimi tre giorni, qualcosa che, a mio avviso, ha impresso e imprimerà una svolta decisiva a questa assurda campagna elettorale determinando la vittoria di uno dei due schieramenti. 
Ma andiamo con ordine.
Monti la settimana scorsa si è recato a Berlino a margine di un incontro europeo. In Germania non è solo andato a far visita alla Merkel, è andato a genuflettersi e a garantire alla cancelliera tedesca che l'Italia continuerà a giocare in Europa il ruolo giocato da novembre 2011. Quale ruolo ? Quello di prendere sberle come e più di prima dell'avvento del governo dei professore. 
Nel frattempo domenica 3 febbraio mister B., al secolo Berlusconi, ha finalmente annunciato la proposta choc, quella che dovrebbe indirizzare l'elettorato, in particolare il bacino degli indecisi, verso il PdL: l'abolizione dell'IMU sulla prima casa e la restituzione di quanto versato nel 2012. La proposta, effettivamente è di quelle sbalorditive non tanto perchè prevede l'abolizione di una tassa odiosa, quanto perchè promette la restituzione di quanto versato. E la cosa, diciamoci la verità, fa gola. 
Ma la proposta ha i suoi pregi e difetti. l'IMU sulla prima casa è tecnicamente possibile toglierla. La restituzione di quanto versato, sebbene l'ex premier abbia anche indicato modi e sommariamente i tempi, è quantomeno risibile. Ma chi vivrà vedrà.
Personalmente ho trovato stupide le polemiche fatte intorno alla proposta. Berlusconi, visti i trend elettorali, non vincerà le elezioni e per quanto possa spararle grosse rimangono parole sospese nel vento. Ergo io, al posto dei suoi avversari politici, dormirei tranquillo.C'è da dire però che anche il buon Matteo Renzi ha dichiarato che l'abolizione dell'IMU è fattibile e queste sue parole hanno creato scompiglio nel PD.

         Ma la cosa peggiore che è successa negli ultimi giorni è stato il viaggio di Bersani a Berlino e l'accordo sulle "riforme", come le chiamano loro, tra lo stesso Bersani e Monti.
Anche Bersamella (neologismo composto dalle parole Bersani+Gargamella e di cui ho lanciato l'hashtag su Twitter #Bersamella) è andato a prostrarsi dalla Merkel, a garantire alla tedesca che in caso di sua vittoria alle elezioni, continuerà a tener fede alla politica di austerità imposta dal primo ministro teutonico. 
Per chi ancora non lo sa, la politica italiana passa da Berlino. Monti, Bersamella e la Merkel hanno rifatto l'asse Roma-Berlino che tutti credevamo distrutto nel 1945. E invece...
Con questa astuta mossa Bersani si è venduto definitivamente al nemico. Anzi non si è venduto lui ha venduto e asservito l'Italia, la nostra Italia alla politica tedesca, alle ingerenze tedesche. E' come se avesse annullato, con un colpo di spugna la sovranità del popolo. 
Ci ha venduti ! Noi che siamo provati da un anno di sacrifici e di sforzi, dovremo continuare a sottostare ad una politica di austerità che ci è imposta dall'estero e che è gestita da un politico che tutto avrebbe potuto fare nella sua vita, ma tranne il politico: Bersani.

E ora veniamo al piatto forte. Piatto forte non perchè gustoso ma perchè è pesante e per digerirlo ci vuole uno stomaco di ferro. 
Ieri Bersamella e Monti hanno avviato quelle che, gergalmente, si chiamano prove tecniche di dialogo. Bersamella, dopo aver dato uno sguardo ai sondaggi, ha capito che si vincerà le elezione ma che le vincerà parzialmente. Alla Camera avrà un largo, larghissimo consenso ma al senato rischia di avere una maggioranza con pochi senatori di scarto se non un pareggio o peggio ancora una bruciante sconfitta. 
E come fare per risolvere la questione: semplice ! Si allea con Monti che con i suoi 5-6 senatori, forse 10, gli garantisce la maggioranza e quindi la governabilità.
E tutto ciò alla faccia degli italiani che non vogliono più Monti nelle stanze dei bottini, e alla faccia soprattutto degli elettori del PD che convinti di votare Bersamella si ritroveranno un governo con dentro anche Monti, Casini e peggio del peggio anche Fini. 
E' proprio vero che al peggio non c'è mai fine !
Però Bersamella dimentica qualcosa: dimentica che alla sua sinistra ha fatto un patto con tale Nichi Vendola il quale ha affermato che i programmi suoi e quello di Bersani, sono inconciliabili con quelli di Monti-Fini-Casini. 
E allora ? 
Bersamella, che più che presidente del consiglio dovrebbe diventare presidente della bocciofila di Bettola, cerca di metterci una pezza a colori e rispondendo a Monti, che aveva chiesto l'esclusione dell'ala estremista della sinistra italiana, ha detto: IL MIO POLO NON SI TOCCA !
Ma sono frasi dette senza convinzione. 
Alla fine ci sarà la grande ammucchiata, un'orgia di politici (che io ormai non definirei più tali ma definirei in maniera molto volgare e scurrile) che pur di governare non solo sono disposti a vendere gli italiani alla volontà politica estera ma sono disposti a vendersi anche altro. 
Ve lo immaginate un governo composto da Vendola, Bersani, Monti, Fini e Casini ? Un comunista come Vendola alleato di fascista come Fini che va a braccetto con un democristiano come Casini. 
Roba da voltastomaco e immediata lavanda gastrica. 
Prima di chiudere vorrei lasciare il link di un amico di Twitter. Tiene un blog su Wordpress e ha pubblicato questa cosa che vi consiglio di leggere: IO COMUNISTA PER 40 ANNI, VOTERO' BERLUSCONI

Leggetelo e riflettete.
Meditate gente....meditate.
Vorrei chiudere parafrasando una battuta di un vecchio film di Don Camillo e Peppone. 
Don Camillo, in piena campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale di Brescello, dal microfono annuncia: "Chi vota Peppone, vota Baffone", alludendo a Stalin. 
Parafrasiamo: chi vota Bersani vota Monti

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